di Roberta Castellarin e Paola Valentini
Da Natale l’Inps offrirà a tutti i lavoratori attivi iscritti, a parte quelli Inpdap, il prospetto dei contributi versati e la simulazione delle rispettive pensioni. Lo ha annunciato ieri mattina il presidente Inps Antonio Mastrapasqua, intervenendo alla undicesima edizione dell’Insurance Day di MF-Milano Finanza. «Non sarà una busta arancione, non dobbiamo scimmiottare nessuno », ha spiegato Mastrapasqua, «ma l’accesso sarà garantito per tutti in rete attraverso il Pin già distribuito. Inoltre, a novembre verranno spedite un milione di lettere per informare dell’operazione ». Mastrapasqua ha anche offerto la disponibilità delle strutture dell’Inps a raccogliere dalle assicurazioni private le informazioni necessarie a offrire ai cittadini il quadro completo della propria posizione contributiva, anche sulle polizze integrative. «Solo il 23% degli italiani ha una copertura integrativa », ha detto Mastrapasqua, «e il 20% di loro non sta pagando le quote. I cittadini hanno diritto di sapere quello che lo Stato non gli ha detto per anni». L’annuncio dell’avvio dell’operazione era stato dato a maggio, sempre dal presidente dell’Inps, in occasione del convegno di apertura della Giornata Nazionale della Previdenza, ma senza dare i tempi precisi. Forse per non scatenare ulteriori attese visto che l’Italia è in ritardo rispetto ad altri Paesi europei su questo fronte. A partire dalla Svezia che da anni invia ai cittadini una busta arancione che contiene appunto le simulazioni sul loro futuro pensionistico. In quell’occasione Mastrapasqua aveva sottolineato che «per troppo tempo è stato detto che l’Inps non è stato in grado di consegnare la busta arancione ai 22 milioni di iscritti, ma il problema era l’inaffidabilità degli archivi dell’istituto. Oggi abbiamo fatto un’enorme operazione di pulizia e abbiamo sistemato quasi completamente i nostri data base. Adesso stiamo cercando di delineare gli scenari per poter fornire un dato esatto». Invece l’Inpdap, l’ente di previdenza dei dipendenti pubblici, confluito nell’Inps, è ancora indietro nell’aggiornamento degli archivi e per ora quindi la simulazione sarà disponibile solo per una parte degli iscritti. Resta il fatto che la previdenza complementare non decollerà fino a quando il cittadino non si renderà conto che l’assegno base sarà insufficiente a finanziare il tenore di vita atteso. Per questo l’obiettivo è sensibilizzare in particolare le giovani generazioni e in genere tutti i lavoratori individuali e dipendenti sulla necessità di progettare il futuro pensionistico e previdenziale. Un nuovo welfare che vede coinvolti oltre allo Stato e all’individuo anche le imprese, che devono tornare a offrire le migliori pratiche aziendali anche in risposta alla grave crisi finanziaria. Ci vuole un passo in avanti rispetto alla situazione attuale, che vede un tasso di adesione medio ai fondi pensione del 23% contro una media europea del 91%. Resta poi il problema dell’equità, ovvero del diverso trattamento previdenziale dei giovani rispetto ai loro genitori perché c’è ancora una disparità tra chi percepisce oggi le pensioni e chi invece dovrà contare su un puro sistema contributivo. Una parte dei lavoratori oggi riceve nella pensione un’integrazione da parte dello Stato rispetto a quanto ha versato, circa il 30-40% in più di quanto avrebbe con un sistema contributivo. Tale integrazione non ci sarà più. Questo rende ancora più importante sensibilizzare in particolare le giovani generazioni e in generale tutti i lavoratori individuali e dipendenti sulla necessità di progettare il futuro pensionistico e previdenziale. Durante l’Insurance Day Mastrapasqua non si è sottratto neanche alle domande sul recupero delle quattordicesime che l’Inps dovrà effettuare in base alle verifiche sulle dichiarazioni dei redditi del 2009. «L’Inps farà di tutto perché l’intervento di recupero della quattordicesima per le 200.000 persone che l’hanno percepita in modo indebito sia il più leggero possibile e non invasivo, pur nel rispetto delle norme», ha affermato Mastrapasqua, aggiungendo: «L’istituto regola le quattordicesime in base a una legge che prescrive percorsi di accertamento delle dichiarazioni da parte dei singoli». Il numero uno dell’Inps ha anche ricordato che «alla data di oggi 200 mila persone avrebbero dichiarato una cifra inferiore rispetto a quello che era il loro reddito effettivo. Se così sarà dimostrato», ha concluso, «credo che l’Inps non possa sottrarsi a una legge dello Stato che ne impone il recupero». (riproduzione riservata